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Donne e Scienza: premi Nobel e curiosità

Dott.ssa Giulia Morello • feb 10, 2020
  • dic 08, 2020

Donne e premio Nobel

Sapevate che il premio Nobel si attribuisce dal 1901 e che in tutti questi anni solamente 50 donne sono state insignite di questo prestigioso riconoscimento? Ciò significa, tradotto in percentuale, che la rappresentanza femminile premiata non supera il 4% .

Questa percentuale scende ancora se prendiamo in considerazione il campo delle discipline scientifiche . Solo 17 donne hanno ricevuto un premio Nobel (anche se i premi sono 18: Marie Curie ne vinse infatti due!).

Queste donne sono state sicuramente rivoluzionarie ed hanno faticato molto per la loro carriera, per far valere il loro pensiero e le loro idee: spesso, infatti, si sono trovate osteggiate da un mondo accademico   prettamente maschile .

Premio nobel per la Scienza: le protagoniste

Chi sono queste scienziate? Ecco i nomi, la data e la motivazione del premio:

Dagli anni Ottanta le biologhe erano diventate sempre di più, fino ad arrivare a costituire il  60% della categoria . A questo aumento, però, non è corrisposto il numero di premi conferiti. Bisogna anche chiedersi chi aveva il ruolo di attribuire il Nobel per la medicina e la fisiologia: si tratta infatti dell’ Istituto Karolinska di Stoccolma , istituzione non nota per la sua apertura al mondo femminile!

Fortunatamente dal 2000 in poi, hanno cominciato ad essere più frequenti i premi per le scienziate. Sarà un caso che ora faccia parte della commissione anche Harriet Wallberg-Henriksson, una donna?

Rita Levi Montalcini e le scienziate longeve

Al di là delle lotte culturali che hanno dovuto affrontare, queste donne sono accomunate anche da un’altra grande virtù: la longevità .

Molte di queste scienziate sono arrivate a vivere in ottime condizioni fisiche e mentali ben oltre le normali aspettative . Basti pensare alla nostra Rita Levi Montalcini , che ha vissuto 103 anni .

Qual è stato il suo segreto ? Sicuramente la vita accademica , per quanto logorante e a volte frustrante, lo studio e   la ricerca sono attività che tengono la mente ed il corpo attivi .

A cena con la Montalcini

Un aneddoto personale : qualche anno fa incontrai durante uno dei miei corsi di formazione un professore di biochimica che aveva conosciuto personalmente questa grande donna.

Dovevano collaborare per una ricerca. Una sera, tutto il gruppo di ricerca è andato a cena fuori: si sa, il pasto è convivialità . Tutti hanno ordinato pizza o piatti abbondanti. Ma lei no. Lei ha ordinato una tisana .

Ricordo che il Professore, quando ci raccontava questa scena era ancora imbarazzato . Tutti quella sera avevano pensato che la scienziata non stesse bene e le hanno chiesto come mai di quella scelta ben poco allettante per una cena. La Montalcini stava benissimo e rispose semplicemente: “ non sarei mai arrivata a questa età abbuffandomi !

E noi da nutrizioniste non possiamo che darle ragione !

Autore: Laura Dipasquale 02 feb, 2022
Con il termine “ zucca ” si indicano i frutti di diverse piante che appartengono alla famiglia delle Cucurbitacee. Proprietà Tutte le zucche contengono una grande quantità di beta carotene (provitamina A), che poi l’organismo è in grado di trasformare in vitamina A: 150 g di prodotto apportano il 100% del fabbisogno quotidiano di provitamina A. La zucca fornisce sia luteina e zeaxantina, due carotenoidi utili per ritardare l’invecchiamento oculare che beta criptoxantina e alfa carotene, efficaci nella prevenzione dal cancro. La zucca contiene anche alti quantitativi di vitamine B2, B5, B6, B9, C e K, oltre a minerali come ferro , manganese e rame . Lo zinco contenuto nei semi di zucca è efficace per alleviare i disturbi della minzione : se si hanno queste problematiche è quindi utile consumare una manciata al giorno di semi di zucca! La zucca apporta solo 34 kcal per 100 g di prodotto commestibile, a fronte di un alto contenuto in vitamine e fibre , ottime per favorire il transito intestinale. Conservazione La zucca si conserva a lungo in luoghi freschi e asciutti ed è ottima consumata nelle zuppe, nella pasta, nei risotti e perfino nei dolci!
Autore: Anna Rana 31 gen, 2022
Per raggiungere questo obiettivo è importante, se non fondamentale, affidarsi alle competenze degli esperti, come nutrizionisti, dietologi e dietisti.
Autore: Dott. Maurizio Tommasini 15 mar, 2020
Il nostro sistema immunitario ci protegge ogni giorno da invasioni e pericoli, un lavoro complesso che richiede grandi quantità di energia e materie prime. Esiste una relazione tra dieta e sistema immunitario: certi nutrienti sono essenziali per garantire delle efficaci difese e una loro carenza può ridurre in misura rilevante la capacità di far fronte all’invasione di patogeni. Il sistema immunitario è una complessa rete di strutture, elementi cellulari, mediatori chimici che svolge una molteplicità di funzioni: ci protegge costantemente da un’enorme varietà di patogeni; combatte le infezioni; discrimina con notevole precisione, mostrando un’enorme flessibilità, tra le sostanze e i microrganismi che possono essere una reale minaccia e quante non lo sono e possono quindi essere tollerate; è in grado di riconoscere ed eliminare cellule cancerose; mantiene un aggiornato “schedario” di tutti gli antigeni con cui è entrato in contatto, in modo da poter entrare immediatamente in azione nel momento in cui questi dovessero ripresentarsi, una vera e propria memoria cui le vaccinazioni devono la loro notevole efficacia. Questa complessità comporta ovviamente problemi, quando la risposta immunitaria è insufficiente e lascia spazio all’azione di patogeni o cellule cancerose, o quando indirizzata verso il bersaglio sbagliato, come avviene nelle allergie, nelle quali la reazione, più o meno marcata, è rivolta verso antigeni innocui, come polline o proteine presenti in alcuni alimenti, oppure nelle patologie autoimmuni, nelle quali l’attacco è indirizzato verso tessuti sani, con danni più o meno estesi e lesioni fortemente invalidanti o addirittura letali. Appare quindi evidente come sia necessario creare le condizioni necessarie a garantire la miglior efficienza possibile del sistema immunitario, fornendo l’energia necessaria, enorme in caso di infezione, e le sostanze indispensabili alla sintesi e al funzionamento ottimale di tutti gli elementi che ne fanno parte.
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